Oltre 500 anni di storia

Un gioiello ai piedi dei Colli Berici

Una storia complessa, che rende difficile la lettura delle sue origini. Villa Barbaran è stata costruita tra la metà e la fine del XVI secolo, quando la proprietà era di Giovanni Battista Bonfi. Nel 1665 l’edificio diventa proprietà della famiglia Rutili, mentre nel 1805 la villa passa ai nobili Libertino e Nicolò Barbaran. Oggi il bene è della famiglia Grassi.

Un intricato enigma: le fasi costruttive

La Pietra di Vicenza indiscussa protagonista di un edificio complesso 

La storia di Villa Barbaran è intricata e in alcuni casi sconosciuta. Tra le poche certezze c’è la Pietra di Nanto, elemento che la distingue e caratterizza.

A destare la curiosità degli addetti del settore è la complessità costruttiva dell’edificio, tanto che il prof. Romeo Ballardini le ha dedicato una ricerca accademica, coinvolgendo numerosi studenti.
Dieci le fasi identificate dallo studio che ipotizza l’esistenza di una costruzione prima dell’epoca gotica, quindi addirittura nella prima parte del XII secolo. 

Il 1500 è poi il secolo in cui Villa Barbaran ha conosciuto la maggiore trasformazione, arrivando alla conformazione figurativa attuale. In quegli stessi anni l’edificio deve aver subito adattamenti formali e rinnovamenti figurativi di buon livello, ma non legati tra loro da un progetto unitario. 

Nei secoli successivi la Villa venne destinata a residenza e nel ‘900 fu suddivisa in più unità abitative.


Fase 1. Si tratta del periodo precedente ai caratteri gotici, in cui lo studio ha evidenziato la presenza di una torre sviluppata su tre livelli e un corpo ad un unico piano, unito ad un volume semiaperto, riconducibile ad una tettoia.
Fase 2. Nel periodo gotico viene realizzato il volume intermedio, sviluppato su un unico livello e parzialmente aperto, che unisce i due corpi terminali. Un altro intervento riconducibile a questo periodo è anche la sopraelevazione del blocco sud.
Fase 3. Alla fine del XV secolo risale la soprelevazione della tettoia e la costruzione di un nuovo volume a sud-est.
Fase 4 e 5. Nel XVI secolo viene realizzato un nuovo corpo di fabbrica che collega il nuovo volume con la torre a nord. Negli anni successivi, pur rimanendo invariato l’impianto volumetrico, cambia l’impatto visivo con l’apertura di quattro nuove finestre sul fronte sud.
Fase 6, 7 e 8. Nella seconda metà del XVI secolo avviene la trasformazione più importante che dà alla villa un nuovo assetto formale e figurativo. In un primo momento la torre a nord viene coperta con un tetto a falda unica e viene ricostruito il muro lungo il fronte stradale a est. Successivamente viene costruito il nuovo corpo porticato, appoggiato al precedente fronte orientale e all’interno vengono realizzati gli affreschi. Infine viene innalzato il corpo del vano scale e, in sua corrispondenza sul fronte nord del cortile, viene sistemato un volume simmetrico.
Fase 9. Probabilmente in seguito ad un crollo, la torre a sud viene abbassata e coperta da una falda unica.
Fase 10. La copertura del fronte ovest diventa unitaria lungo tutto il corpo di fabbrica.

Il valore aggiunto di Villa Barbaran: gli Affreschi

Le opere di Domenico Brusasorci

Nella seconda metà del XVI secolo, l’interno di Villa Barbaran fu impreziosito dagli affreschi del pittore veronese Domenico Brusasorci. 
Dipinti di pregevole fattura, di soggetto pagano (Venere e gli amorini) che rendono rappresentativo l’edificio. Puttini, angioletti, scene mitologiche e figurative e paesaggi decorano i muri degli ambienti in particolare del primo piano.

Grassi Pietre

Via Madonetta, 2 
36024 Nanto (Vicenza) – Italy
Tel. +39.0444.639092
Privacy Policy
-
Cookie Policy
-
Created by Performarsi